Descrizione
Per crescere ha bisogno di un clima umido e tropicale, così come palesemente richiama il suo aspetto esotico e atipico. Cugino del litchi, il rambutan è un frutto esotico della consistenza di un acino d’uva dalla polpa dolce ed estremamente delicata. Questo frutto è contraddistinto da una specie di peluria filamentosa esterna di colore rosso che può variare dal color mattone al marrone giallastro. A guardarlo è simile a un piccolo riccio di mare, la sua polpa, in contrasto con l’esterno, è bianchissima e succosa. Il suo sapore va dal dolce all’acidulo a seconda dei periodi dell’anno o in base alla provenienza. Al centro della polpa come per l’avocado troviamo un grande seme interno, non tutti sanno che le spine esterne dall’aspetto “peloso” sono verdi appena i frutti sono raccolte, ma poi diventano nere nel giro di due giorni anche se il frutto resta commestibile e dal sapore fresco. Del rambutan non si butta niente, i semi possono essere mangiati decorticati e abbrustoliti o utilizzati per la produzione di sapone dato che contengono sostanze grasse quali acido oleico e arachico.
Ad oggi è commercializzato sia fresco che sciroppato in scatola, in Cina si usa molto sotto forma di marmellata o in gelatina. Questo frutto ha addirittura una festa in suo onore in Thailandia.